Articolo apparso sul quotidiano "La Sicilia" il 28 Maggio 2005.
Fidapa e Ammi, insieme per la solidarietà
Due associazioni per due progetti. Così l'Ammi e la Fidapa Catania,
presiedute rispettivamente da Giovanna Veroux e Franca Stivala, hanno
inteso dedicare il loro tradizionale pomeriggio di gioco in
beneficienza - al Circolo Ufficiali di Palazzo Rindone - a due
iniziative di sostegno e solidarietà: il "Progetto d'Amore" e il
"Progetto Congo". Il "Progetto d'Amore" è un progetto di adozione a
distanza di chiara effigie cattolica; il "Progetto Congo", invece, si
occupa di cooperazione ed educazione allo sviluppo ed è di marca
decisamente laica.
Introdotti i rappresentanti delle associazioni ospiti (Antonella Spartà
Maugeri e don George Valentine Kerketta per il "Progetto d'Amore", Rita
Sangisi ed Eric Vangu per il "Progetto Congo") dal tenente-colonnello
Antonino Berretta, direttore del circolo, il quale esprime "piena
approvazione verso queste iniziative in favore dei paesi in via di
sviluppo o nei confronti di individui in difficili condizioni
economico-sociali", una più ampia disanima su costituzione ed obiettivi
di entrambe le realtà tocca a Laura Silvia Battaglia, collaboratrice di
questa testata. "Nel lavoro del giornalista capita di imbattersi in
storie di speranza e attiva operosità - sottolinea Battaglia - e questi
sono due casi felici, da sostenere". Parlano poi i protagonisti: la
Sig.ra Antonella Spartà Maugeri, madre di un ragazzo disabile, divenuta
di nuovo mamma di un figlio parroco - l'indiano don George Kerketta -
attraverso un'adozione a distanza. Da quel momento Antonella Maugeri e
il nuovo figlio hanno pensato che la loro gioia dovesse essere
replicata per gli altri: così sono già parecchi i ragazzi indiani della
diocesi di Simdega che stanno per diventare sacerdoti con il sostegno
di famiglie adottive catanesi. "La Diocesi di Simdega, in India -
testimonia don George - ha un grande desiderio: liberare questa gente
dalla miseria e dotarla di guide pastorali competenti che non si
allontanino dal territorio".
Favorire dunque opportunità formative, lavorative, di riqualificazione
professionale e aggregazione, per scoraggiare il fenomeno
dell'immigrazione è anche l'obiettivo del "Progetto Congo". Eric Vangu,
presidente del coordinamento immigrati congolesi, esorta ad una
sensibilizzazione in merito. "Uno dei nostri obiettivi a breve termine
è la realizzazione di un ambulatorio medico nel 'Centro per la
cooperazione e lo sviluppo' che abbiamo creato a Boma, città
destinataria del progetto". "Per questo, adesso, si cercano
attrezzature mediche dismesse dai nostri ambulatori locali", fa
presente Rita Sangisi che coordina questo progetto.
Anche qui, tanta è la fatica, la fede dei volontari, notevole l'impegno
degli aderenti all'iniziativa, e forte è il desiderio di potere
contribuire allo sviluppo sano e alla crescita culturale di chi la
volontà ce l'ha ma aspetta solo i mezzi.
Laura Silvia Battaglia
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